Ceduto nell’estate 2024 per 30 milioni, oggi è l’uomo decisivo di Conte: protagonista per due stagioni, con il Benfica si è laureato campione di Portogallo.
Nel suo momento più importante, contro il suo passato. Quella di stasera non sarà una sfida come le altre per David Neres.
Il brasiliano classe 1997 è pronto a vivere una sfida dal peso emotivo enorme: in Champions League sfiderà al Da Luz, quella che è stata la sua casa sportiva per due anni, il Benfica, il suo vecchio club, proprio nel momento in cui è riuscito ad imporsi con la maglia del Napoli ed è diventato imprescindibile per Antonio Conte.
Ora il destino riporta Neres a Lisbona, contro il Benfica, nello stadio che lo ha applaudito e poi rimpianto.
“Mi fa correre come non ho mai fatto”, ha raccontato del metodo Conte, mentre sul campo continua ad essere un fattore, come accaduto in Napoli-Juventus, con l’assist per il primo goal di Hojlund dopo aver ‘bruciato’ Koopmeiners.
Al Da Luz torna da avversario, davanti a quei tifosi che lo avevano già salutato come uno dei simboli del Benfica, pronto a giocarsi una delle sfide più emotive della sua carriera europea.
Il primo grande salto internazionale di Neres risale al 2017, quando l’Ajax lo acquista per 16 milioni bonus inclusi, cifra record per l’Eredivisie. In Olanda il brasiliano si impone nelle notti europee segnando nel celebre 4-1 al Real Madrid e nel 2-1 alla Juventus in rimonta.
La sua ascesa si interrompe nel novembre 2019 per il grave infortunio al ginocchio che lo tiene fuori 298 giorni, mentre l’Ajax nel frattempo investe su Antony.
Il passaggio allo Shakhtar Donetsk viene bloccato dallo scoppio della guerra in Ucraina, fino alla svolta del 2022 con il trasferimento al Benfica, che gli restituisce spazio, fiducia e centralità in Europa.
Due stagioni, dall’estate 2022 a quella del 2024. Una tappa intermedia ma fondamentale, tra l’Ajax e il Napoli. A Lisbona, David Neres colleziona 17 goal e 26 assist in 83 presenze tra tutte le competizioni.
Numeri da protagonista assoluto che lo consacrano e gli consentono di entrare nel cuore dei tifosi.
Nell’estate 2024 David Neres è stato ceduto dal Benfica al Napoli per 28 milioni più 2 di bonus, dopo essere diventato uno dei simboli del rilancio europeo del club portoghese.
A Lisbona il suo addio ha provocato una reazione immediata e rumorosa sui social, con messaggi di protesta come “Vergogna”, “Scusa Neres” e “Avete venduto il nostro secondo miglior giocatore”, segnale inequivocabile del peso che il brasiliano aveva assunto nello spogliatoio e tra i tifosi.
Proprio in Portogallo Neres aveva ritrovato continuità dopo un periodo segnato dagli infortuni, chiudendo tra il 2022 e il 2024 con oltre 10 goal e 10 assist in campionato, pur partendo inizialmente alle spalle di Angel Di Maria.
A Napoli Neres arriva inizialmente come alternativa a Politano e poi come sostituto naturale di Kvaratskhelia, ceduto a metà stagione al PSG.
Sulle spalle prende il numero 7, già indossato in carriera all’Ajax e al Benfica, ereditandolo proprio da Kvara e da leggende della storia recente del club del calibro di Lavezzi, Cavani e Callejon.
L’impatto è immediato: nelle prime partite arrivano 3 assist e un goal, mentre l’esperienza internazionale lo consacra come uno dei leader silenziosi con 41 presenze in Champions League, secondo soltanto a Kevin De Bruyne per presenze europee nel gruppo di Conte, prima del grave infortunio del belga.
Il brasiliano, mancino naturale ma sicuro anche col destro, ha dimostrato di essere uno specialista nei calci piazzati, uomo da assist e da goal, nonché il calciatore più dotato tecnicamente a disposizione di Antonio Conte.
Con Noa Lang nasce prima un’amicizia fuori dal campo e poi una coppia offensiva che cambia volto al Napoli.
I due condividono l’inizio complicato della stagione, con poco spazio e morale basso, prima della svolta arrivata dopo la sconfitta per 2-0 contro il Bologna, prima della pausa di novembre per le nazionali.
Da quel momento, Lang e Neres trascinando il Napoli a quattro vittorie consecutive grazie a esuberanza, qualità e sfrontatezza.
Al Maradona domenica sera è arrivata l’ennesima prova di forza del Napoli, che dopo aver superato l’Atalanta in casa e la Roma in trasferta si ripete contro la Juventus del grande ex Luciano Spalletti.
Quella di Conte dimostra di essere una squadra capace di imporre una ferocia quasi scientifica, con l’unico rammarico di non aver trasformato in un vantaggio più ampio la superiorità soprattutto nel primo tempo.
Tra i protagonisti assoluti spicca proprio David Neres, l’uomo-chiave del match. Conte aveva immaginato una partita costruita sulla sua corsia e non si è lasciato turbare dalla scelta iniziale di Cabal,
Da quella zona nasce infatti il goal preparato nei dettagli, con l’esultanza di Neres rivolta verso Stellini a confermare che l’azione decisiva fosse stata studiata a tavolino.