“Sogno l’Inter in Champions, la Juve? Si batte con pazienza”. Intervista esclusiva a Flaminia Simonetti

25 anni il prossimo 14 febbraio, romana, centrocampista dell’Inter e della Nazionale azzurra: Flaminia Simonetti si racconta - in esclusiva su DAZN - dai primi calci al pallone sotto casa all’esordio in nerazzurro.

In mezzo? Un gol segnato in 10 secondi, una firma decisiva al Mondiale Under 17 e una crescita continua nel massimo campionato, fino all'exploit con il club milanese. La regista dell’Inter è tra le più utilizzate dalla nuova allenatrice Rita Guarino e punta all'ennesima maglia da titolare nella sfida di Coppa Italia contro la Juventus, valida per i quarti di finale (domenica 30 gennaio alle 14.30).

 

La carriera di Flaminia Simonetti 

Qual è stato il percorso di Flaminia Simonetti dai primi calci a oggi?

“Ho iniziato a sei anni in un campetto attaccato a casa. I miei mi accompagnavano dall’altra parte della strada e mi lasciavano giusto davanti al cancello. Da piccolissima giocavo con i maschi, quando ho dovuto aggregarmi a una squadra femminile sono approdata alla GTM – avevo circa 12 anni. La mia famiglia mi ha sempre sostenuta, ma i veri ‘ultras’ sono i nonni, che venivano a vedermi ovunque. La svolta è arrivata alle elementari: avevo stretto amicizia con un ragazzo che era iscritto a una scuola calcio. Seguendolo sono arrivata alla Roma Calcio Femminile e poi alla Res Roma”.

Dal gol contro la Pink Bari all’ultimo in casa della Fiorentina. Quali l'hanno emozionata di più in questi sette anni?

“Il primo in Serie A non lo posso scordare – nell’ottobre 2014 – e non solo perché è stato il primo, ma perché l’ho segnato dopo circa dieci secondi dal mio ingresso in campo. Il più bello dal punto di vista tecnico è stato proprio l’ultimo contro la Fiorentina” (cross di Sønstevold dalla destra, incursione centrale e sforbiciata che supera Schroffenegger tra i pali, ndr). “Il più emozionante però resta quello del Mondiale Under17 in Costa Rica. Ci giocavamo la medaglia di bronzo col Venezuela...al 79’  mi trovo sola alla destra dell’area di rigore, mi arriva la palla sul destro, la sposto sul sinistro e segno il momentaneo 4-3. Non ci sono parole per spiegare come mi sono sentita” (l’Italia pareggiò 4-4 la gara ma vinse il match ai rigori, ndr).

La crescita dell'Inter e gli obbiettivi stagionali 

In questa stagione sono arrivate le prime vittorie dell’Inter contro big come Fiorentina, Roma e Milan. Qual è stato il segreto?

“Rita” (Rita Guarino è l’allenatrice dell’Inter dall’estate 2021, ndr) “sta facendo la differenza, ha cambiato la nostra mentalità; il suo lavoro quotidiano è fondamentale. Pretende il massimo da ognuna di noi sia sotto l’aspetto comunicativo sia sotto quello tecnico-tattico. Anche come gruppo però abbiamo dei meriti: ci siamo parlate e ci siamo prefissate l’obiettivo di migliorare dopo una stagione in cui i risultati non erano stati all’altezza del nostro potenziale (8° posto nella Serie A 2020/21, ndr). Volevamo e vogliamo raggiungere traguardi importanti”.

Come la qualificazione in Champions League?

“Arrivare seconde in campionato sarebbe un’impresa: ci sono tante squadre che lottano per il piazzamento europeo e il girone di ritorno per noi sarà molto più complicato: le avversarie ora sanno di cosa siamo capaci e negli scontri diretti scenderanno in campo con una soglia di attenzione più alta. Dovremo essere capaci di variare il nostro gioco, torvare soluzioni e sorprendere ancora di più. In ogni caso il nostro obbiettivo principale è di concludere questa Serie A tra le prime quattro per poter partecipare alla prossima edizione di Supercoppa”.

Coppa Italia: l'Inter cerca il riscatto con la Juve 

Domenica in Coppa Italia affrontate la Juventus, come si battono le bianconere?

“La Juve è una squadra fortissima e ne siamo consapevoli; credo però che la gara in campionato – seppure sia terminata con una sconfitta per noi – abbia dimostrato che ci eravamo preparate nel modo giusto. È stata in equilibrio fino al gol di Bonansea al 71’ (pareggio momentaneo di Ajara Nchout e sorpasso definitivo di Staskova a dieci dalla fine, ndr). “I segreti per metterle in difficoltà? L’unione e la pazienza: dovremo saper aspettare tutte insieme e capire quando attaccare”.  

I dati Opta dicono che Simonetti è prima per palloni recuperati e prima tra le centrocampiste per palloni giocati e contrasti vinti. Dove si sente più rappresentata?

“Cavolo!” (sorpresa, ndr). “Direi che la grinta è l’aspetto che mi contraddistingue di più da quando gioco a calcio. Sono testarda, lotto su ogni pallone e cerco di dare sempre una mano anche in fase difensiva. Insomma una che non si arrende e non molla fino all’ultimo secondo. Dove non arrivo con la tecnica cerco di compensare col carattere. È una cosa proprio naturale, anche in allenamento ho questo approccio”.  

C’è qualche giocatrice che con la tecnica arriva dappertutto?

“Tra le mie compagne mi impressiona Tatiana Bonetti: troppo forte! Ha una qualità nei piedi che non ho mai visto e una visione di gioco invidiabile. L’ho sempre affrontata da avversaria e ora che siamo dalla stessa parte mi fa un gran bene, mi spinge a migliorarmi. In generale invece quella che ammiro di più a livello globale e alla quale cerco sempre di ‘rubare’ qualcosa è Manuela Giugliano. La conosco bene: abbiamo la stessa età e abbiamo giocato insieme in Nazionale. Lei è davvero completa”.

 

A proposito di Nazionale, tra Europei e Mondiali, dove arriva l’Italia?

“La CT Bertolini ha fatto un lavoro incredibile, la crescita del calcio femminile in Italia a livello di club dipende anche dai progressi delle Azzurre negli ultimi anni. Dopo il grande Mondiale in Francia ora puntiamo a un piazzamento di prestigio all’Europeo di quest’estate...In semifinale ci possiamo arrivare. Le Qualificazioni che stiamo disputando per i Mondiali sono solo un’altra dimostrazione dei passi in avanti che abbiamo compiuto ma è troppo presto, su quelle previsioni non mi sbilancio ancora (ride, ndr)".  

I numeri di Flaminia Simonetti nella Serie A 2021/22