Ore di dirette televisive con indiscrezioni, cifre, strategie. Esclusive e ipotesi di ogni tipo per settimane. Bene, dimenticatele.
Il mercato nella National Football League (NFL) – la lega nordamericana di football americano – è qualcosa di completamente diverso rispetto a quanto siamo abituati in Europa, nel calcio soprattutto.
La differenza più netta e ingombrante? Un giocatore non può essere acquistato – né evidentemente ceduto – per soldi.
A regolare la situazione in NFL, come in tutti gli sport americani di altissimo livello professionistico, vige il Salary Cap, una serie di regole economiche per bilanciare le forze in campo ed evitare spese folli.

Navigare nel mondo del mercato della NFL e del football americano non è semplice, ancora meno per chi come noi è abituato al sistema europeo. Tra Salary Cap, Draft, Trades e altri termini, sono diverse le situazioni da comprendere al meglio prima di tuffarsi nel mondo dei trasferimenti interni alla NFL.
| Termine | Significato |
| Franchigia | Ogni società operativa in NFL è in realtà una franchigia |
| Roster | E' la rosa dei giocatori a disposizione dell'allenatore in una stagione |
| Draft | Consiste nella scelta dei migliori giovani provenienti dal college da mettere sotto contratto. Una franchigia per volta, a ordine inverso rispetto all'ultima classifica di stagione regolare, fa la propria chiamata offrendo al giovane in questione un contratto. |
| Salary Cap | La spesa massima stagionale che una franchigia può sostenere per gli stipendi dei giocatori nel roster. |
| Trade | Sono gli scambi tra due società. Questi possono prevedere solo giocatori o anche turni di chiamata al Draft negli anni successivi. |
| Free Agent | Un giocatore diventa free agent una volta terminato il proprio contratto con una franchigia. |
| Tag | Il Tag è una sorta di jolly da poter usare su un giocatore in scadenza - e quindi verso la Free Agency - ritenuto fondamentale. Quella che nel calcio sarebbe una prelazione o una opzione sul contratto del giocatore. |
Non potendo comprare o vendere giocatori in base a un’offerta economica in denaro, i proprietari delle franchigie NFL – e i rispettivi dirigenti – si devono muovere di strategia, astuzia e programmabilità.
Per muovere i giocatori in NFL si utilizzato le “Trades”, ovvero gli scambi, ma anche i contratti fatti firmare a un giocatore hanno un’importanza capitale, facendo diventare un atleta “free agent” al termine dello stesso.
Un giocatore di NFL può cambiare squadra durante l’anno – ma solo entro l’ottava settimana di gioco – solamente con una “Trade”. Uno scambio tra le due società implicate nell’accordo che però non preveda somme di denaro.
La scelta può ricadere su uno scambio di giocatori, alla pari o inserendone più di uno per compensare il valore del professionista in questione.
Altrimenti nei discorsi di Trade tra due franchigie NFL possono essere inserite le scelte al Draft degli anni successivi, ovvero l'evento attraverso cui ogni anno le società riescono a mettere sotto contratto i giovani migliori provenienti dai college. Una franchigia può "pagare" un giocatore rinunciando al proprio turno di chiamata cedendolo alla società cedente.
Una cosa non esclude l’altra: per acquisire via trade un giocatore, una società può mettere sul piatto uno dei suoi elementi del roster più un numero di scelte ai Draft successivi.

Un giocatore al termine del proprio contratto con una franchigia diventa un “Free Agent” e quindi libero di trattare un accordo con una nuova squadra.
Una società può rendere un giocatore Free Agent portandolo a scadenza di contratto, ma anche tagliandolo o rescindendo l’accordo.
Tre classificazioni di Free Agent nella NFL
I giocatori "Unrestricted", ovvero senza limitazioni, sono tutti quegli atleti che in una finestra ufficiale di mercato in NFL non hanno vincoli con qualche squadra e sono perciò liberi di accettare eventuali offerte di contratto da qualsiasi franchigia.
Una società può iniziare a cercare un accordo con questo tipo di giocatori "free agent" già a partire da due giorni prima del via ai trasferimenti.
Sugli atleti di football americano free agent, ma che rientrano nella categoria "restricted" pende una restrizione per volere dell'ultima squadra in cui il giocatore ha militato. Questi giocatori possono ascoltare offerte da qualunque altra società, ma la franchigia di appartenenza in questione ha una opzione per il rinnovo contrattuale del giocatore che scatta automaticamente qualora la stessa arrivasse a pareggiare l'offerta migliore ricevuta dal tesserato.
La NFL ha imposto anche una sorta di risarcimento ala squadra di appartenenza qualora quest'ultima non riesca a pareggiare l'offerta fatta al giocatore. Il risarcimento prevede l'obbligo da parte della franchigia pronta ad acquistare il giocatore "Restricted" di regalare una scelta al Draft come parziale ricompensa.
In questa categoria rientrano tutti quegli atleti che sono in scadenza di contratto con la società di appartenenza, ma che non hanno ancora completato almeno tre stagioni complete con una squadra.
Tutti questi giocatori non possono trattare in autonomia con altre franchigie, ma devono rimettersi al volere della società di appartenza e in questo caso le soluzioni sono due:

Ogni franchigia della NFL ha a disposizione un solo "Tag" all'anno, una sorta di jolly da poter usare su un giocatore in scadenza - e quindi verso la Free Agency - ritenuto fondamentale.
Utilizzando questo Tag, da riscattare entro un periodo di tempo limitato, una squadra evita che un giocatore possa firmare con un'altra franchigia.
Ogni giocatore può essere taggato massimo tre volte dalla stessa squadra, con un aumento di stipendio annesso.
I diversi tipi di Tag
In questo caso il giocatore viene tolto dalla lista dei free agent e nessun'altra franchigia può richiederlo per tutto il periodo del mercato NFL.
In questa situazione l'accordo economico con l'atleta vale per un intero anno e lo stesso deve ricevere un aumento. Infatti il salario del giocatore non può essere inferiore al 120% dell'ultimo.
Se una franchigia sceglie di taggare un giocatore in maniera non esclusiva, quest'ultimo pur avendo su di sé la prelazione della propria società può trattare un accordo con altre società. In presenza di un'offerta esterna, la società deve scegliere tra:
Pareggiare l'offerta facendo scattare il tag - quindi la prelazione
Rinunciare alla prelazione in cambio della prima scelta al Draft della franchigia acquirente per due anni.
Anche in questo caso per il giocatore con questo tipo di Tag è previsto un aumento salariale con il nuovo stipendio che non può essere inferiore al 120% dell'ultimo percepito.
La prelazione di transizione è una sorta di via di mezzo tra le opzioni precedenti, utilizzata solitamente per cercare di confermare un atleta nel roster ma senza dover sborsare lo stipendio massimo previsto.
Se un'altra franchigia decide di offrire un contratto a questo tipo di giocatore in scadenza, il club di origine ha sette giorni di tempo pareggiarla o rinunciare all'atleta.

Il modo più comune per le società NFL di mettere sotto contratto nuovi giocatori è il Draft, potendo scegliere ragazzi che si sono resi eleggibili con almeno due anni e mezzo di frequentazione alla high school o in NCAA.
Tutti i giocatori NCAA devono aver giocato come minimo tre anni al college, anche se alcuni giocatori vengono scelti da altre leghe come la Arena Football League.
Ogni franchigia manda un proprio rappresentante al Draft e l’ordine di chiamata si basa sui risultati della stagione precedente; le ultime due a chiamare sono quelle che hanno disputato il SuperBowl.
Per ogni rookie scelto la NFL assegna un bonus al Salary Cap della franchigia.
La gestione del monte ingaggi in una franchigia NFL è uno dei fattori più importanti nelle operazioni societarie, al pari dell'allenamento e della valutazione dei giocatori.
Il salary cap è uno strumento che stabilisce dei paletti e delle regole che le franchigie NFL si impegnano a rispettare per quanto riguarda la spesa per lo stipendio dei giocatori in un determinato anno.
Il Salary Cap permette alle società NFL di avere flessibilità nella gestione della liquidità.

Il CBA (Collective Bargaining Agreement) ha fissato le percentuali delle entrate della NFL suddividendole tra proprietà e giocatori. Attualmente alle società viene riconosciuto il 53% da dividere, lasciando il 47% ai giocatori. Ogni franchigia deve spendere tutta la disponibilità stagionale.
Il 47% dei ricavi della NFL viene diviso per 32, ovvero il numero di squadre, impostando così il limite di spesa per gli ingaggi di ogni franchigia.
Per il 2022 il Salary Cap NFL è di 208.2 milioni di dollari con un aumento di circa 25 milioni rispetto al 2021.
Va detto che è un evento piuttosto raro che una franchigia NFL superi il tetto salariale stagionale, ma può accadere e questo comporta delle conseguenze in base all'importanza dell'accaduto.
In ogni caso la NFL vigila sulle Trades e le chiamate al Draft e può sempre intervenire rifiutando quegli scambi che potrebbero portare allo sforamento del Salary Cap.
Allo stesso tempo sforare il Salary Cap si può, ma solo per un periodo limitato di tempo. La NFL infatti concede solitamente finestre di massimo sette giorni a una franchigia per effettuare dei movimenti di mercato per rientrare nei parametri.
In questi sette giorni la società non può ingaggiare altri giocatori.
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