Mancava, un titolo in tour per Jannik Sinner, da Pechino. Sul cemento indoor di Vienna l'azzurro, dopo lo stop di Shanghai, ha potuto tornare a gioire, battendo Zverev dopo una bellissima finale. Con lui c'era la famiglia al gran completo: papà Hanspeter, mamma Siglinde...e la sua fidanzata Laila Hasanovic, stavolta proprio nel suo angolo. E a loro, oltre che ovviamente al suo team, Sinner ha dedicato la parte in inglese del discorso post vittoria, tenuto quasi tutto in tedesco: "Grazie per il sostegno e per il lavoro che fate. Tutti hanno famiglia e fidanzate, non è semplice. Ma grazie anche alla mia famiglia, alla mia fidanzata e anche a chi è a casa, significa molto per me".
Jannik non manca mai di ringraziare tutto il suo team, ma non aveva mai nominato esplicitamente la fidanzata. Prima del discorso post premiazione, in ogni caso, aveva analizzato la bella partita, culminata nella rimonta, ai microfoni dell'Atp: "Inizio difficile per me in questa finale, avevo palle break ma sono partito indietro. Ho provato però a rimanere lì mentalmente, giocando quando contava il mio miglior tennis. Ho cercato di spingere, e sono contento di aver vinto un altro titolo. La cosa più importante è cercare di non mollare, rimanere lì. La chiave è stata servire bene, risparmiare energie in battuta. Una grande performance sia mia che di Zverev".
Nella conferenza stampa, Jannik ha chiarito il fastidio fisico accusato negli ultimi game, quando si toccava la gamba sinistra: "Penso che in una finale si senta sempre un po’ più di pressione. Ho avuto qualche crampo, molto, molto piccolo. Quello che è successo a Shanghai mi ha sicuramente insegnato qualcosa. Questa volta non è stato così intenso; altrimenti non sarebbe stato possibile. Ho servito piuttosto bene, e questo mi ha dato l’energia per giocare di nuovo un buon tennis nei game di risposta. Fisicamente mi sento bene. Mi sono mosso bene anche alla fine. Quindi va tutto bene. Sono un po’ stanco, come anche Sascha alla fine. È normale. La settimana è stata molto intensa e lunga. Sono molto, molto felice". E quando un giornalista gli chiede se gli piace il fatto che a Vienna possa parlare in dialetto altoatesino, Sinner risponde: "Penso che sia bello, ma alla fine sono italiano, mi sento italiano. L’atmosfera che ho in Italia è molto difficile da superare".